Il missionario è poliglotta
Aprile 2008
Il missionario è poliglotta
Dall’Indonesia al Giappone, via Ancona
di: p. Denny Wahyudi, sx
Sono nato nell'isola di Giava, in Indonesia. I miei genitori si sono sposati con rito cattolico, ma non mi hanno battezzato da piccolo. Ho chiesto il battesimo all'età di 16 anni, per mia decisione personale. In seguito, ho sentito il desiderio di diventare sacerdote. Leggendo una rivista cattolica, ho potuto conoscere i missionari saveriani e ho scritto.
Un vero giramondo!
Alle mie lettere, da Yogyakarta, rispondeva padre Silvano Laurenzi, un saveriano di Ascoli Piceno. Sono stato molto felice di conoscere lui e i saveriani. Dal momento che la mia famiglia, soprattutto mio padre, non era d'accordo con la mia idea di diventare prete, dopo il liceo decisi di lavorare a Giakarta per tre anni. Poi, nel 1996, sono entrato dai saveriani a Giakarta.
Eravamo un gruppo di 15 giovani aspiranti provenienti da varie regioni dell'Indonesia, sotto la guida spirituale di p. Macina e di p. Orrù. Otto abbiamo fatto la professione dei voti religiosi. Dopo quattro anni di studi filosofici, nel 2002 sono stato destinato agli Stati Uniti per studiare teologia, nella comunità saveriana di Chicago. Come diacono, ho prestato servizio presso la nostra parrocchia saveriana a Chinatown di Chicago con p. Davitti e p. Salicone.
Sono stato ordinato sacerdote a Bintaro, nella periferia di Giakarta, il 15 agosto 2007, nella parrocchia dove lavorano p. Laurenzi, p. Marini e p. Orrù. Insieme a me, sono stati ordinati altri quattro saveriani indonesiani: Utomo, Maryono, Ignatius e Dharmawan. Oltre duemila persone hanno partecipato alla celebrazione. Con noi, il numero dei preti saveriani indonesiani è ora salito a 18.
Ma perché in Italia?
Ora sono in Italia per imparare l'italiano. Da ottobre vivo nella comunità del noviziato di Ancona e p. Piermario Tassi è il mio insegnante. Dopo quattro mesi di studio, accompagnato da p. Narciso, ho avuto il coraggio di presiedere la Messa in italiano e di tenere l'omelia nella parrocchia di Varano.
Ho cominciato così: "Nel viaggio verso la chiesa, ho visto sulla strada questa scritta: «Varano, il paese dei dialetti». Ecco, sono venuto a celebrare la Messa per parlare l'italiano con il mio accento indonesiano...". Ho letto quello che avevo preparato ed è andata molto bene, tanto che ho avuto anche gli applausi dei parrocchiani!
A luglio partirò per il Giappone con il confratello messicano p. Felipe Lòpez. Anche lui studia italiano ad Ancona. Molti mi chiedono cosa c'entri l'italiano con il Giappone. Beh, è strano; ma i saveriani in Giappone, nei loro incontri e per i documenti religiosi, usano l'italiano. Arrivati lì, almeno per due anni, dovremo studiare il giapponese per il nostro apostolato.
Pregate per noi affinché possiamo avere la perseveranza per imparare tante cose nuove nelle diverse lingue e culture.
http://www.saverianibrescia.com/missionari_saveriani.php?centro_missionario=archivio_rivista&rivista=2008-04&id_r=29&sezione=vita_saveriana&articolo=il_missionario_poliglotta&id_a=813
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1 comment:
Bravo Denny, coraggio. La vita missionaria é bella. Dio te benedica. Tanti saluti
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