La Mia Esperienza nel CPE
Nell’estate del 2005, era solo un sogno l’andare come cappellano e studente al programma del CPE (Clinical Pastoral Education) all interno dell’ospedale ABMC (Alexian Brothers Medical Center) a Chicago. Coll’aituo del mio compagno Ezekiel Mapa, membro dell’Istituto Religioso Alexian Brothers, ho potuto realizzare questo mio sogno.
Ma mi attendevano ancora lunghe pratiche burocratiche durante 4 mesi. Molte cose ho raccontato nel mio giornale quotidiano. Questi ricordi sono ancora nella mia mente e nel mio cuore, soprattutto le molte grazie avute gratuitamente da tanta gente. Ringrazio Dio per le preziose esperienze ricevute, giorno dopo giorno, all’interno di questa scuola (CPE) esperienze che forse si provano una sola volta durante la formazione di un sacerdote religioso missionario.
Vivendo con i Fratelli di Alexian Brothers nella vita quotidiana e partecipando alla loro spiritualità religiosa, ho vissuto di nuovo l’esperienza meravigliosa provata nella mia formazione di 9 anni nelle case Saveriane. Il motto dei Fratelli Alexian Brothers “Caritas Christi Urget Nos” è lo stesso motto del fondatore dei Missionari Saveriani, il Beato Guido Maria Conforti di Parma, Italia. Durante il mio soggiorno con loro ho visto realizzato dai Fratelli lo spirito di questo motto. Sono stato accolto dai più anziani come un fratello più giovane. A poco a poco io ho conosciuto i loro nomi, vivendo con loro nei momenti di preghiera (lodi, vespri, etc) e durante i pasti (colazione-cena). Mi ricordo dove stavano seduti in cappella; a partire dall’ala sinistra: fratel Valentino, Daniel, Philip (quasi subito trasferito a Tennessee), John Kim, Victor (Cinese), Ronald, Felix. Passo poi all’ala destra: fratel James Darby, Tom, io stesso, Eugene, Larry, Ted Ezekiel (Zeke) e James Klackson. I miei ringraziamenti vanno quindi a tutti i Fratelli di Alexian Brothers che mi hanno accolto come ospite gradito per 11 settimane. È stata un’ ottima ospitalità che non dimenticherò nella mia vita. Non so come potrei esprimere la mia gratitudine per questa grazia speciale, ma prometto di ricordarli in futuro nelle mie preghiere, in occasione della mia professione perpetua e della mia ordinazione diaconale nel prossimo anno. Loro tutti sono parte preziosa nella mia formazione al sacerdozio.
Nel CPE, il mio apprezzamento e la mia gratitudine a tutti i membri del dipartimento di spiritualità, specialmente a Digna e a James che sempre mi hanno accompagnato in questo viaggio. Il pianto, la gioia, le divergenze, il ‘Verbatim’ (dialogo e resoconto con i pazienti dell’ospedale) sono stati il menu di ogni giorno. Ai miei compagni: Annie, Dirk e Eric, dico: “Che privilegio il conoscervi e l’essere stati con voi durante 11 settimane.” Abbiamo realizzato insieme il nostro programma del CPE e completato gli studi teologici richiesti dal ministero futuro. Ringrazio, per gli esempi e le attenzione, i cappellani e il personale che mi addestravano: Linda, Sandy, Dave, Rosemary, Ken, Marty, Bob, Beth, Theresia, Padre Bill, Padre Andrei e Padre Stan. I loro nomi sono scritti sul mio diario e resteranno nella mia memoria per tutta la mia vita.
Finalmente vorrei esprimere la mia gratitudine per l’accoglienza cordiale di tutti gli infermieri nel primo periodo all’unità 6 Ovest, Nennete e altri, e nel secondo periodo all’unità 3 Ovest, Joanel e altri. Il mio ringraziamento anche a tutti quelli di cui non conosco i nomi, nei loro dipartimenti. Prego per tutti i pazienti incontrati nelle mie visite (che forse potrebbe raggiungere il numero di mille). Ho incontrato Gesù nella loro sofferenza e nella loro speranza in un mondo presente e in un mondo futuro. Conserverò nella mia memoria i loro visi e le conversazioni avute con voi; li avrò sempre presenti nella mia preghiera. Grazie per la loro accoglienza e anche… per le loro divergenze.
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